Anche quest’anno come regolarmente accade ad ogni inizio di anno scolastico, giornali e televisioni si dedicano ampiamente a uno dei loro temi preferiti in fatto di scuola, il costo dei libri di testo, con articoli e servizi identici di anno in anno. Sull’argomento sono rari gli interventi ponderati e non demagogici ed in genere essi sfuggono al grande pubblico in quanto relegati sui mezzi di comunicazione professionali o più specialistici. L’informazione generalista spara delle cifre senza poi guidare la riflessione sul fatto che, in realtà, la spesa per i libri di testo non è così eccesiva se rapportata all’arco di tutto l’anno scolastico ed è senz’altro minore ad altre spese che si fanno senza fiatare per seguire la moda, o per il telefonino all’ultimo grido.

Quante volte, anche per esperienza diretta, abbiamo sentito genitori lamentarsi per il costo, a loro dire eccessivo, dei libri salvo poi vedere i loro pargoli dotati di tutte le attrezzature elettroniche più aggiornate (lettori musicali, telefonini, macchine fotografiche e via dicendo).

In merito alla questione il sito del Gruppo di Firenze (http://gruppodifirenze.blogspot.com) cerca di ristabilire un po’ di ordine e di equilibrio riportando anche una lettera al quotidiano Il Mattino dell’editore napoletano Mario Guida, che si esprime in proposito con parole chiare ed equilibrate.

Da parte nostra possiamo solo testimoniare che nel corso di lunghi anni di studio non abbiamo mai sentito una lamentela sul costo dei libri e non perché le nostre famiglie allora navigassero nell’oro, ma semplicemente perché la scala dei valori non era ancora del tutto sovvertita ed anche le famiglie meno provvedute culturalmente sapevano benissimo che l’acquisto dei libri era un investimento per il futuro dei loro figli ed anche il pastore della piana di Lucca, che certo non aveva da scialare, si sentiva orgoglioso di far avere al proprio figlio, incamminato sulla via del diploma, tutti i libri di testo necessari fin dal primo giorno di scuola.

In sostanza dovrebbe essere chiaro che certe lamentele, raccolte e pompate dalla maggior parte dei mezzi di comunicazione, non hanno una base reale e sono solo il frutto di una società e di un modo di pensare in cui l’avere prevale sull’essere e dobbiamo, con tristezza, rilevare che anche la scuola, con la sua eccessiva indulgenza verso ogni lamentela ed ogni richiesta, a volte, ha contribuito e contribuisce ad un tale degrado.

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Elio

Docente emerito di Lingua e Letteratura Inglese. Giornalista iscritto all'Albo Professionale.

Ha collaborato con i quotidiani Avvenire, La Nazione, L’Osservatore Romano; col settimanale Toscana Oggi e con la Radio Vaticana.

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Docente di Lingua Inglese. Giornalista iscritto all'Albo Professionale. Autore di opere di carattere storico. Ha collaborato con i quotidiani Avvenire, La Nazione, L’Osservatore Romano; col settimanale Toscana Oggi e con la Radio Vaticana.