Lucca 13 settembre - Don Andrea Gallo, il noto prete genovese amico di no global, anti TAV e contestatori violenti di ogni risma è stato presente, nei giorni scorsi anche dalle nostre parti. Il 3 settembre è stato ospite del “Cantiere giovani” della Provincia di Lucca, presso l’ex Ostello della Gioventù e successivamente si è esibito alla Versiliana alla festa del Fatto Quotidiano.
In entrambe le circostanze non ha mancato di dar vita a quella che è la sua performance preferita: cantare “Bella ciao” e alzare il pungo chiuso, come spesso fa anche in chiesa. Il tutto, ovviamente, è accaduto sotto gli occhi compiaciuti di qualche pretino locale, di quelli che troppo spesso fanno confusione tra Cristo e Marx e tra il Vangelo e Il Capitale.
Questo strano tipo di prete è solito anche incitare la gente alla rivolta, non si capisce bene né perché, né per cosa, ma lui lo fa e, cosa ancor più grave, lo fa nel silenzio assoluto delle autorità ecclesiastiche che si guardano bene di richiamarlo ad un comportamento più consono per un prete.
Ed allora non possiamo non far nostro l’invito che in uno spillo gli rivolge il Giornale di lunedì 12 scorso: Ma andare in Chiesa no? Magari a rileggersi quella frase del Vangelo di Marco, capitolo 14 versetto 30. Quella sul gallo che canta e sul tradimento.
Non c’è comunque né da meravigliarsi né da sperare in un ravvedimento, visto che nei locali della sua comunità di San Benedetto al Porto spiccano in maggiore evidenza più ritratti di Che Guevara che crocifissi.